domenica 31 agosto 2014

Guerra nel Mondo. Iraq: Amerli, esercito rompe assedio jihadisti con aiuto Usa.

Dopo due mesi e mezzo le forze  militari irachene e curde sono riuscite a entrare nella città sciita turcomanna con il sostegno aereo degli Stati Uniti. Donne e bambini portati in salvo con gli elicotteri.

repubblica.it
Iraq: Amerli, esercito rompe assedio jihadisti con aiuto UsaBAGDAD - Le forze irachene hanno rotto l'assedio di Amerli, riuscendo a entrare nella città sciita turcomanna. L'assedio della città era stato imposto dal 18 giugno dallo Stato islamico, ha detto il generale Qassem Atta, portavoce dei servizi di sicurezza. L'annuncio della rottura dell'assedio è stata data dal ministro per la Gioventù del governo di Bagdad, Jassem Hamad: "Le forze irachene sono riuscite a liberare la città, perlopiù popolata da sciiti turcomanni, dai ribelli", ha dichiarato ai giornalisti. Il sindaco di Amerli e ufficiali dell'esercito hanno confermato che le truppe e le milizie sono entrate dal settore orientale della citta, mentre i combattimenti continuano a nord.  All'operazione, che segna il più grande successo militare di Bagdad, dal momento in cui è partita l'offensiva jihadista in gran parte del Paese nel mese di
giugno, hanno preso parte, oltre alle forze di sicurezza irachene e ai miliziani sciiti, anche combattenti curdi, le truppe peshmerga.


Eurocrisi, Spiegel: “Merkel ha chiamato Draghi per chiarimenti su austerità”.

Eurocrisi, Spiegel: “Merkel ha chiamato Draghi per chiarimenti su austerità”Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, la cancelliera e il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble hanno chiesto conto del discorso tenuto dal presidente della Bce a Jackson Hole, interpretato come un'apertura alla flessibilità sui conti pubblici dell'Eurozona. Merkel sarebbe però disposta ad accettare la nomina del socialista Pierre Moscovici come commissario agli Affari economici e monetari, a patto che il "falco" Katainen gli faccia da vice.

La cancelliera Angela Merkel ha chiamato il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi chiedendogli se l’Eurotower abbia cambiato corso sul tema dell’austerità. A riferirlo è il settimanale tedesco Der Spiegel, secondo il quale Merkel avrebbe accolto con preoccupazione le parole pronunciate da Draghi a Jackson Hole, interpretate da molti come un’apertura alla flessibilità sui conti pubblici dei Paesi dell’Eurozona. Di qui la telefonata di chiarimento, che sarebbe avvenuta la settimana scorsa e durante la quale, secondo la testata di Amburgo, Draghi si sarebbe “difeso” ricordando di aver comunque invitato i Paesi in crisi a una politica di riforme. L’ex governatore di Bankitalia, durante il vertice annuale dei banchieri centrali nel Wyoming, ha parlato della necessità di “maggior coordinamento della politica fiscale” in Eurolandia e sostenuto la necessità di un ampio programma di investimenti pubblici, rilevando che “la flessibilità esistente potrebbe essere sfruttata meglio per sostenere la debole ripresa”. Ma le linee Francoforte-Berlino, sempre stando alla ricostruzione di Der Spiegel, nei giorni scorsi sono state caldissime: Draghi sarebbe stato contattato anche dal ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, che ha detto di ritenere che il banchiere centrale sia “stato frainteso” su rigore e flessibilità. E due giorni fa ha dichiarato che la Bce, a cui tutta l’area euro guarda in attesa di misure “non convenzionali” contro la deflazione, “non ha più munizioni”.

Sanità, sempre più italiani si curano negli ambulatori gratuiti di associazioni e ong.

Sanità, sempre più italiani si curano negli ambulatori gratuiti di associazioni e ongDa quando la crisi ha travolto i redditi delle famiglie, le visite specialistiche sono diventate un lusso. Nel 2013 la spesa sanitaria privata è scesa del 5,7% perché molti rimandano o rinunciano. E il Servizio sanitario nazionale copre solo in parte i trattamenti più richiesti. Le strutture nate per assistere i migranti si sono adeguate alla nuova domanda: nel poliambulatorio di Emergency a Mestre ormai il 20% dei pazienti è italiano, così come il 50% delle persone che si rivolgono al progetto di assistenza di Medici senza frontiere.
 
Mentre il governo studia una riforma del ticket e prepara una riorganizzazione del sistema sanitario che punta esplicitamente sull’integrazione con le assicurazioni private, sempre meno italiani hanno accesso alle cure. Lo dicono gli stessi dati dell’ultima indagine condotta dal Censis per Unipol a supporto dell’ingresso delle compagnie nel settore: lo scorso anno la spesa sanitaria privata, che tra il 2007 e il 2012 era lievitata, è calata del 5,7 per cento. Segno che molti cittadini che pagavano di tasca propria le visite specialistiche ora, per arrivare a fine mese, ci rinunciano. Un assist che il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin ha colto al volo per annunciare come, incassato il via libera al Patto per la salute, il prossimo passo consisterà nel riorganizzare il sistema facendo della sanità integrativa il “secondo pilastro”. Peccato che nel frattempo una fetta crescente di popolazione sia già tagliata fuori. E non si tratta solo dei 6 milioni di italiani che l’Istat definisce “poveri assoluti”, ma anche di quelli che semplicemente perdono il lavoro e non hanno risparmi. Per loro da un giorno all’altro i trattamenti dentistici, che il Servizio sanitario nazionale copre solo in parte, diventano proibitivi. Così come le visite dallo psicologo o la fisioterapia. Lo sanno bene le associazioni di volontariato e le organizzazioni non governative, da Emergency a Medici senza frontiere a Intersos, passando per Opera San Francesco e Naga, che hanno messo in campo iniziative per tamponare l’emergenza cercando al tempo stesso di stimolare asl ed enti locali a farsi carico del problema. Il minimo comune denominatore è che le visite, anche specialistiche, sono totalmente gratuite.

Isis, l’unica ‘civiltà’ possibile deve ancora nascere.

Furio ColomboÈ come se fosse caduto il mappamondo e si fosse frantumato in tanti pezzi che non si mettono insieme. Hanno tentato di metterlo insieme parlando di scontro di civiltà, una teoria del politologo americano Samuel Huntington, che ha percorso ciò che restava dei pezzi del mondo dopo la guerra fredda, con la stessa fortuna di un’altra tesi quasi contemporanea, quella della “fine della Storia”, riproposta dal filosofo americano Francis Fukuyama. I due errori si spiegano con una congestione di eventi accaduti tutti insieme, di cui la cultura del mondo ha capito ben poco, salvo notare un solo dato importante: la discontinuità. D’ora in poi (dalla fine della guerra fredda in avanti) sarebbero accadute cose che prima non si erano né pensate né viste.

 
 La grande svolta è il 1945, quando tutti capiscono che, fra il bombardamento di Dresda e le bombe di Hiroshima e Nagasaki, la forza tecnologica delle armi avrebbe reso sempre più impossibile usarle. Il pacifismo non c’entra. Né le lunghe stanchezze che seguono alle grandi guerre. Contava – e conta – la constatazione che, nel nuovo tipo di guerra, il più forte perde sempre, perché si deve fermare prima della distruzione finale. Infatti il Paese più forte, gli Stati Uniti, ha perduto tutte le guerre intraprese dopo il 1945, fino ai due esemplari conflitti dell’Iraq e dell’Afghanistan, dove non solo il più forte ha perso e si ritirato (o si sta ritirando) ma continua a pagare le conseguenze di un disordine inarrestabile. Ho appena ricordato che in mezzo, tra un fenomeno (la secondo guerra mondiale) e l’altro (le “piccole” guerre perdute dal potente gigante) c’è stata la guerra fredda. Ha creato un grande vantaggio tenere ferme le armi più pericolose a causa della uguaglianza di forza tra le due parti, e un grande equivoco: la persuasione che la “cortina di ferro” dividesse davvero due mondi diversi, ovvero due civiltà. Abbiamo chiamato la nostra “occidentale”, descrivendo così cultura e costumi e ponendo pensiero e tradizione giudaico-cristiana a fondamento del “nostro” mondo.

Blender: Modellazione 3D OpenSource - Francesco Missarino

Il segreto di Mayak, peggio di Chernobyl e Fukushima

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Chernobyl e Fukushima non sono state le uniche catastrofi nucleari planetarie. Dietro gli Urali, nella regione di Chelyabinsk, una delle più inquinate di tutta la Russia, si sono infatti verificati tre gravissimi incidenti. La centrale di Mayak (che in russo significa “faro”) nacque nel 1949 per produrre plutonio per armi nucleari, e dal 1949 al 1952 riversò circa 76 milioni di metri cubi di rifiuti liquidi altamente radioattivi – principalmente cesio e stronzio – nel Techa, fiume lungo il quale vivevano circa 124.000 persone, divise in villaggi dediti all’agricoltura e all’allevamento. Nel 1957, nell’impianto di Mayak esplose un serbatoio di rifiuti radioattivi e, oltre al cesio e allo stronzio, si aggiunse il ben più pericoloso plutonio; l’esplosione formò una nube radioattiva che coprì un’area di circa 23.000 chilometri quadrati, creando l’area della “East Ural Radioactive Trace” e sprigionando almeno il doppio dei radionuclidi dell’incidente di Chernobyl.
Il terzo incidente ebbe luogo nel 1967, quando il Lago Karachay, usato per lo smaltimento dei rifiuti nucleari più pericolosi, si asciugò a causa di un’estate L'area radioattiva attorno alla centrale di Mayak, in Russiatorrida, e i venti spazzarono le sue polveri radioattive per un’area di circa 2.000 chilometri quadrati. Questi incidenti, la cui gravità si evince anche solo dai numeri, furono tenuti completamente segreti fino all’esplosione di Chernobyl. Dopo questo incidente, che più di quello di Three Mile Island (Usa) focalizzò l’attenzione dell’intero pianeta sulla pericolosità della produzione di energia da fonte nucleare, il governo sovietico non fu più in grado di nascondere i disastri precedenti. Oggi, a cercare di fare luce su queste remote stragi ambientali e sociali sono tre italiani: il documentarista Alessandro Tesei, già autore del pluripremiato film Fukushame, in cui si mostrano le falle del sistema giapponese nell’affrontare la strage di Fukushima, il fotoreporter Pierpaolo Mittica e il ricercatore e antropologo Michele Marcolin. Obiettivo dei tre? Raccontare in un documentario cosa è successo in quei luoghi dimenticati dalla storia.

Controlacrisi lancia "LiberAutunno" per dare voce alla nuova stagione, ricca di lotte.

www.controlacrisi.org

I dati Istat di pochi giorni fa dimostrano con nettezza che le fandonie del Governo sull’uscita dalla crisi si stanno svelando per quello che sono. Bravo Renzi ad aver svoltato il voto europeo con la presa in giro degli ottanta euro. I numeri dicono che si trattava di pura propaganda, pagata con i soldi dei lavoratori peraltro. Non sono serviti a niente. Come ricorda Scalfari, “il cavallo non beve”.

Bene, ora gli incapaci si tolgano di torno. La situazione sta peggiorando. Le macchine stampa-voti servono solo alla casta. Dobbiamo liberare l’autunno dalle falsità e dalle attese costruite ad arte. La crisi è lunga e il liberismo vuole fare i suoi affari. Per gli sfruttati andrà sempre peggio, a meno che… L’occasione per ridare schiena e mani al movimento è nelle lotte, però, più che negli annunci di parate spaccamondo.

Come dimostra il percoroso dei facchini della Granarolo e di quelli dell’Ikea di Piacenza, la china si risale dagli ultimi. E non ci sarà “cappello” che tenga,di partiti e organizzazioni sindacali, di showman e di “folgorati sulla via di Damasco”. Nessuno potrà mettere cappello e maschere a chi ormai no ha più nulla da perdere. Liberiamo l’autunno dai detriti. Controlacrisi vuole raccontare tutto questo con “Liberautunno”. E’ il nostro contributo affinché le lotte si mostrino per quello che effettivamente riescono a mettere in campo, prefigurando finalmente l’inizio di una nuova stagione di mobilitazioni volte a ricostruire la sinistra.

Il nostro contributo, quello di una redazione precarizzata ma non precaria, determinata ma non determinante, impegnata ma non impegnativa è qui ed anche oltre. Una redazione che sta vincendo la sfida per la sua esistenza in un panorama che, dal punto di vista dell’informazione, è piuttosto desolante, per non dire del tutto sguarnito.

Tom Waits Waltzing Matilda 1977

Bob Marley and the Wailers - Trenchtown Rock Live at the Rainbow

Il potere dei supermercati

Il potere dei supermercati
contropiano ester vivas
La grande distribuzione commerciale (supermercati, ipermercati, discount) negli ultimi anni ha subito un forte processo di espansione, di crescita e concentrazione industriale. Le principali aziende di vendita al dettaglio sono entrate a far parte della classifica delle maggiore multinazionali del pianeta, convertendosi in uno degli attori più significativi del processo di globalizzazione capitalista.
La loro apparizione e il loro sviluppo hanno radicalmente cambiato il nostro modo di alimentarci di consumare, subordinando queste basilari necessità a una logica mercantile e agli interessi economici delle grandi aziende del settore. Si produce, si distribuisce e si mangia ciò che viene considerato più redditizio.

“Operazione supermercato”

Nello stato spagnolo, l’apertura del primo supermercato ha avuto luogo nel 1957 a Madrid. Si trattava di un “supermercato senza personale di servizio” di carattere pubblico promosso dal regime franchista sotto il programma “Operazione supermercato” e che importava il modello di distribuzione commerciale statunitense dovuta all’influenza del Piano Marshall. Il suo obiettivo: modernizzare il “patrio commercio”. L’esperienza fu un vero successo, avendo dato luogo in pochissimo tempo a una rete di supermercati pubblici in svariate città, come San Sebastián, Bilbao, Saragozza, Gijón, Barcellona, La Coruña, etc.

Di che cosa dovremmo parlare quando parliamo del Nuovo Stadio della Roma?

10 interrogativi, oltre le questioni urbanistiche, prima del calcio di rigore.
dinamopress-rossella marchini antonello sotgia


1. Tor di Valle confina con la 14th di Manhattan ?

Il "Pacco" giustizia, di Antonio Di Pietro.

di_pietro_craxi.jpg"Ho appena finito di leggere il reale contenuto delle tanto sbandierate decisioni epocali prese ieri dal Consiglio dei Ministri in materia di riforma della giustizia e mi son chiesto: “ma fino a che punto è lecito truffare la buona fede degli italiani?”. Poi, però, ho letto i titoli e gli articoli dei soliti giornali di regime e soprattutto le dichiarazioni di alcuni “illuminati” Ministri e mi sono detto: “ma come possono gli italiani valutare l’effettiva bontà delle suddette riforme, se ad essi vengono propinate notizie così false e fuorvianti da rasentare il reato di truffa?”.

beppegrillo.it Antonio Di Pietro

Volete alcuni esempi? Eccoli:
1 - “La Repubblica” così titola quel che sarebbe stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri: “La rivoluzione Giustizia, prescrizione congelata, nuovo falso in bilancio e vacanze dimezzate”;
2 - “Il Corriere della Sera” così sintetizza l’umore del Governo: “il Premier Renzi parla di rivoluzione, il Ministro della Giustizia Orlando è molto soddisfatto perché è riuscito a far varare dal Consiglio dei Ministri l’intero pacchetto Giustizia”;
3 - Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando (sì, tale Ministero è diretto proprio da Orlando, anche se pare impossibile) ha esclamato, all’uscita dal Consiglio dei Ministri: “sono soddisfatto, aver portato a casa il falso in bilancio, l’autoriciclaggio e la nuova prescrizione lo considero un vero successo. Francamente, fino a ieri non ci avrei scommesso”.
Ma è davvero così? Nel senso che davvero è stata congelata la prescrizione? Davvero è stato ripristinato il reato di falso in bilancio e davvero è stato finalmente introdotto il reato di autoriciclaggio nel nostro sistema penale? Ed ancora: davvero i provvedimenti approvati servono a “rivoluzionare” la giustizia, nel senso di farla diventare più efficace e celere? E soprattutto: davvero tutti i provvedimenti riguardanti il cosiddetto “pacchetto Giustizia” sono stati “approvati” o non invece, ed ancora una volta, sono solo delle banali proposte, come ce ne sono già state migliaia di tante altre in questi ultimi 20 anni?
Ebbene, se esaminiamo con attenzione cosa effettivamente ha varato ieri il Consiglio dei Ministri, non possiamo non accorgerci che non ci troviamo affatto di fronte ad un nuovo e più efficace “pacchetto Giustizia” ma solo e sempre ad un ennesimo “pacco” rifilato agli italiani per illuderli che - fra 100, massimo 1000 giorni tanto cari a Renzi – vivremo tutti felici e contenti.
Ed allora, ristabiliamo una prima inconfutabile verità: in materia penale non è stato approvato alcun provvedimentovero e reale” (dicasi decreto legge), tale cioè da poter incidere da subito e con maggiore determinazione contro la dilagante criminalità economica, istituzionale e politica che attanaglia e blocca lo sviluppo del nostro paese e ci fa rimanere, agli occhi del mondo, con il gelato (pardon, con il cerino) in mano.
E’ stata invece varata solo una sfilza di cosiddetti “disegni di legge”, vale a dire semplici “proposte” che andranno a riempire gli scaffali del Parlamento, come migliaia di tante altre proposte che già occupano i magazzini e gli scantinati di Camera e Senato, senza alcuna possibilità di poter essere in futuro approvate.

La riforma della scuola sarà presentata mercoledì 3 settembre

LUNEDÌ     1     SETTEMBRE

PRESSO IL CIELO SOPRA L'ESQUILINO ALLE ORE 17

via Galilei 57 – fermata Manzoni metro  A

Autoconvocati scuola  -   Precari Uniti contro i tagli

UNITI POSSIAMO LOTTARE CONTRO I PIANI DEL GOVERNO

DIVISI ABBIAMO GIÀ PERSO

Con questa convinzione ci riuniremo in assemblea lunedì 1 settembre, riproponendoci di imparare dagli errori passati. Negli ultimi anni gli elementi e i motivi di divisione ci hanno impedito di trovare momenti unificanti di lotta nonostante la gran parte della categoria disapprovava le misure di politica scolastica che i diversi governi  hanno realizzato. La nostra categoria si è trovata così frammentata e divisa ed ogni singolo spezzone ha cercato di resistere ma in modo isolato e, a volte, con modalità che di fatto hanno contribuito a ulteriori divisioni.
Crediamo che dobbiamo imparare dai nostri errori ed evitare di ripeterli. L'invito all'unità non è perciò solo di ordine morale: solo una forte, duratura e consapevole opposizione può fermare i cambiamenti che il governo vuole imporre alla scuola e che avranno pesanti conseguenze sul personale, sugli studenti, sulle famiglie.

Alle proposte di divisione rispondiamo con le nostre proposte

1)    aumenti per tutte/i di 200 euro contro ogni riproposizione di riconoscimenti economici “ai più bravi”
2)    difesa del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro contro l'individualizzazione dei diritti
3)    miglioramento delle condizioni di lavoro contro l'aumento dell'orario ed il peggioramento dell'offerta formativa
4)    immissione in ruolo dei precari su tutti i posti disponibili contro il tentativo di espulsione di migliaia di lavoratori e lavoratrici


Per questo invitiamo tutte/i all'incontro che preparerà l'Assemblea cittadina da tenere entro la metà di settembre e le ulteriori forme di mobilitazione  

Guerre nel Mondo. Ucraina, Putin: "Avviare i colloqui per uno Stato nell'est". Ue: "Entro una settimana nuove misure contro Mosca".


<p>(Xinhua)</p>

Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto l'avvio di colloqui per discutere di "un'entità statale" per l'Ucraina orientale. "Dobbiamo avviare immediatamente discussioni sostanziali su questioni riguardanti l'organizzazione politica della società e la creazione di uno Stato per il sudest dell'Ucraina al fine di proteggere gli interessi legittimi delle persone che ci vivono", ha affermato il presidente russo, per il quale la soluzione della crisi "dipende soprattutto dalla volontà politica delle attuali autorità ucraine".

adnkronos.com

Scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina - I dieci soldati russi catturati dall'esercito di Kiev in territorio ucraino sono stati consegnati all'unità cui appartengono. L'annuncio è arrivato dal generale di divisione russo Alexei Ragosin. "I negoziati non sono stati facili", ha commentato il militare citato dall'Itar-Tass, aggiungendo che Mosca ha consegnato a sua volta a Kiev oltre 60 soldati ucraini sconfinati in territorio russo durante scontri nella zona del Donbass.
Intanto è fermo in Russia nei pressi di Rostov, vicino alla frontiera e in attesa di poterla attraversare, il secondo convoglio di aiuti umanitari inviato da Mosca e destinato ai civili nelle zone del conflitto nella parte orientale dell'Ucraina. A darne notizia è stata la televisione statale russa. Non sono state divulgate informazioni su quando sia previsto il passaggio del convoglio né sul percorso che seguirà. L'arrivo degli aiuti era stato concordato dai presidenti ucraino e russo, Petro Poroshenko e Vladimir Putin, nel corso del loro incontro a Minsk.
Ue: entro una settimana nuove misure contro la Russia - Il Consiglio Ue ha chiesto alla Commissione europea di proporre entro una settimana nuove sanzioni contro la Russia per l'escalation della crisi ucraina.

Dalla Regione Lazio 3 milioni per la 'staffetta generazionale'.

Al via nella Regione Lazio la 'staffetta generazionale' grazie a un finanziamento di tre milioni di euro e la pubblicazione del bando per le imprese che hanno una sede nel territorio regionale.

adnkronos.com

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"Si tratta di un'iniziativa importante - spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - che ci permetterà di creare nuove possibilità di accesso al mondo del lavoro per i nostri giovani. Un bando da 3 milioni di euro per favorire l'attivazione di un processo di ricambio generazionale che avrà effetti positivi sia sull'offerta che sulla domanda nel mercato del lavoro''.
''La staffetta generazionale - ha dichiarato l'assessore al Lavoro, Lucia Valente - è un'iniziativa sperimentale per facilitare l'accesso dei giovani al mondo del lavoro in un ottica di solidarietà generazionale. Mira a favorire l'ingresso di giovani (fino a 29 anni) che l'azienda si impegna ad assumere con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato, trasformando contestualmente, su base volontaria, in part-time il rapporto di lavoro del personale cui manchino fino a 3 anni al pensionamento con la riduzione dell'orario di lavoro non oltre il 50%''.
''Grazie al finanziamento messo a disposizione dalla Regione Lazio - ha concluso Valente - al lavoratore che accetti la trasformazione del rapporto in part-time viene garantito il versamento contributivo integrale''. La staffetta generazionale è finanziata con risorse assegnate alle Regioni nell'ambito del Progetto di Italia Lavoro ''Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego 2012-2014''. L'iniziativa prevede soglie di salvaguardia per l'occupazione femminile ed un equo accesso da parte delle diverse realtà territoriali.

Quasi metà stipendio se ne va in tasse e contributi. In Italia cuneo fiscale +12% rispetto a media Ocse


<p>(Infophoto)</p>

Quasi la metà dello stipendio dei lavoratori italiani viene divorato dal cuneo fiscale (47,6%); un dato che nel tempo continua a peggiorare e in cinque anni è aumentato dell'1,1%. Nei paesi Ocse, invece, il peso dei tributi e contributi sulla busta paga si ferma a poco più di un terzo (35,6%). 

adnkronos.com

La differenza è di 12 punti percentuali. E' quanto emerge dalle tabelle sulla situazione nei paesi Ocse nel 2012, relativa a un single senza figli. Il lavoratore, si legge nel rapporto annuale dell'Eurispes, ''è ormai avvezzo all'enorme discrepanza esistente tra il salario lordo percepito e il corrispettivo netto di cui può effettivamente disporre''.
L'Italia occupa il sesto posto nell'elenco dei paesi ordinati sulla base del maggior peso del cuneo fiscale, che è occupato al primo posto dal Belgio (56%). I paesi che hanno raggiunto i migliori traguardi negli ultimi anni sono innanzitutto la Svizzera e i Paesi Bassi, che sono riusciti a ridurre il peso di tasse e contributi rispettivamente dell'8% e del 6,4%.

Guerre nel Mondo. Londra: “invieremo truppe a Kiev”. Mosca: “non provocate una potenza nucleare”.

“La Gran Bretagna e altri sei Paesi creeranno una forza multilaterale di 10mila uomini per rafforzare la risposta Nato all'aggressione russa in Ucraina”.

Londra: “invieremo truppe a Kiev”. Mosca: “non provocate una potenza nucleare”A diffondere la notizia è stato oggi il quotidiano Financial Times, spiegando che l'annuncio è atteso per la prossima settimana al vertice del'Alleanza Atlantica in programma nel Galles. La 'joint expeditionary force' includerà unità navali e truppe di terra e sarà guidata dagli inglesi, ma con il coinvolgimento anche di Danimarca, Lettonia, Estonia, Lituania, Norvegia e Olanda. Anche il Canada avrebbe espresso interesse per l'iniziativa.
Si tratta di un annuncio gravissimo, foriero di un ulteriore innalzamento dello scontro iniziato con Mosca quando nell’autunno scorso Unione Europea e Stati Uniti hanno cominciato a sostenere un regime change a Kiev sfociato poi a febbraio in un colpo di stato e dopo qualche settimana in una guerra civile che ha visto il coinvolgimento – per la maggior parte indiretto – della Russia.

Grandi Opere (Gasdotto). Tap, da Vendola ai grillini è rivolta: "Governo non ha ascoltato la voce dei pugliesi"

Non si ferma la protesta contro il gasdotto a San Foca dopo il sì della commissione Via al progetto.

repubblica.it

Tap, da Vendola ai grillini è rivolta: "Governo non ha ascoltato la voce dei pugliesi"La Puglia non si rassegna al sì del governo al gasdotto Tap. "Prendo atto del fatto che la diffusa contrarietà delle popolazioni del Salento non ha trovato ascolto nel Governo", accusa il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in relazione al via libera, con prescrizioni, dato della Commissione Via del ministero dell'Ambiente.
"Alcune delle proposte di modifica costituzionale - ha spiegato - rischiano di limitare notevolmente i poteri delle Regioni e delle Autonomie locali, restituendo allo Stato centrale il ruolo di sovrano assoluto anche rispetto a scelte che impattano fortemente sui territori". "Io non contesto al Governo la titolarità nelle scelte che riguardano la politica energetica - ha concluso - Io contesto invece al Governo la poca trasparenza con cui, in generale, in Italia si discute di energia".

Rincara la dose anche il senatore Dario Stefàno.. "Il parere positivo al progetto Tap è un fatto gravissimo. Ritenere un'opera strategica è un conto, ignorare le motivazioni espresse dalla Regione, così come tutte le ipotesi di localizzazione alternative a San Foca, ventilate da Tap, è altro - afferma - Da parlamentare salentino, da ex amministratore pugliese e candidato alle Primarie per il governo della Puglia non posso che considerare ancora validissime le motivazioni con le quali s'è stabilito che San Foca non fosse la localizzazione adeguata per l'insediamento del termine di ricezione del gasdotto. Certo occorre conoscere il contenuto delle prescrizioni, per valutare il peso delle modifiche rispetto al progetto che la Regione ha bocciato con trentasette pagine di parere negativo, evidenziando omissioni e incompletezze. Parere che è stato di fatto ignorato. E questo è gravissimo".
"Si apre ora - continua Stefàno - una fase delicata nel rapporto tra la comunità salentina e pugliese,  che ha civilmente e motivatamente contestato le ragioni dell'approdo a San Foca,  e il governo che presumibilmente adotterà a breve il parere del Comitato Via nazionale. In attesa di conoscerne il contenuto, non c'è dubbio che siamo di fronte ad un conflitto di valutazioni che bisogna saper gestire".

Il cavallo è assetato ma non beve la panna montata.

Risultati immagini per immagini scalfariOggi ci troviamo di fronte ad un abilissimo Pifferaio e ad una deflazione dalla quale solo Draghi potrà salvarci. Il venerdì del 29 agosto, che avrebbe dovuto essere per il governo una marcia trionfale, è stato invece un venerdì nero.



Il mondo è sconvolto, non riesce a trovare un asse intorno al quale si possa organizzare una convivenza accettabile. L'Europa è sconvolta per le stesse ragioni; in un mondo multipolare ogni area continentale deve avere i propri punti di riferimento che contribuiscono all'equilibrio generale, ma in Europa quei punti di riferimento mancano, ogni nazione fa da sé e per sé e la multipolarità diventa a questo punto ragione di conflitto e di guerre.
Può sembrare assai strano a dirsi, ma l'Europa fotografata ieri, 30 agosto 2014, sembra il Paese dove l'equilibrio c'è o almeno è maggiore che altrove. Prevale il renzismo che, allo stato dei fatti, non ha alternative. Una società senza alternative è al tempo stesso fragile e robusta; fragile nella essenza, robusta nell'apparenza. La durata di questa situazione sarà l'elemento decisivo: una durata lunga rafforza l'apparenza fino a trasformarla in sostanza. Renzi lo sa e da questa sua consapevolezza è nato il programma dei mille giorni che finiscono più o meno alla metà del 2017. Solo allora si vedrà se gli annunci sui quali il renzismo è nato circa un anno fa daranno i loro frutti.

Attenzione però: il cambiamento affidato al maturare di quei frutti può essere di buona o di cattiva qualità dal punto di vista della democrazia. Può spodestare il popolo sovrano e sostituirlo con un sovrano individuale assistito da una corte o un'oligarchia. Sono due schemi molto diversi che hanno costellato l'intera storia del nostro Paese, dall'Unità fino ad oggi.

Privatizzazioni, Renzi peggio di Berlusconi: beni quotati in borsa.

Nel pieno della crisi sistemica, ecco il cambio di verso del premier: non più l'obsoleta liberalizzazione dei servizi pubblici locali, bensì la loro diretta consegna agli interessi dei grandi capitali finanziari, che da tempo attendono di poter avviare un nuovo ciclo di accumulazione, attraverso "mercati" redditizi e sicuri.



di Marco Bersani, Attac Italia
Renzi peggio di Berlusconi. Se quest'ultimo, non più tardi di due mesi dalla straordinaria vittoria referendaria sull'acqua del giugno 2011, aveva provato a rimettere in campo l'obbligatorietà della privatizzazione dei servizi pubblici locali (bocciata l'anno successivo dalla Corte Costituzionale), Renzi con il "pacchetto 12" contenuto nello "Sblocca Italia" fa molto di più.

Questa volta non si parla "solo" di privatizzazione, bensì di obbligo alla quotazione in Borsa: entro un anno dall'entrata in vigore della legge, gli enti locali che gestiscono il trasporto pubblico locale o il servizio rifiuti dovranno collocare in Borsa o direttamente il 60%, oppure una quota ridotta, a patto che privatizzino la parte eccedente fino alla cessione del 49,9%.

Se non accetteranno il diktat, entro un anno dovranno mettere a gara la gestione dei servizi; se soccomberanno otterranno un prolungamento della concessione di ben 22 anni e 6 mesi!
Come già Berlusconi, anche Renzi si mette la foglia di fico di non nominare l'acqua fra i servizi da consegnare ai capitali finanziari; ma, a parte il fatto che il referendum non riguardava solo l'acqua, bensì tutti i servizi pubblici locali, è evidente l'effetto domino del provvedimento, sia sulle società multiutility che già oggi gestiscono più servizi (acqua compresa), sia su tutti gli enti locali che verrebbero inevitabilmente spinti a privatizzare tutto, anche per poter usufruire delle somme derivanti dalla cessione di quote, che il Governo pensa bene di sottrarre alle tenaglie del patto di stabilità.

Nel pieno della crisi sistemica, ecco dunque il cambio di verso dello scattante premier: non più l'obsoleta privatizzazione dei servizi pubblici locali, bensì la loro diretta consegna agli interessi dei grandi capitali finanziari, che da tempo attendono di poter avviare un nuovo ciclo di accumulazione, attraverso "mercati" redditizi e sicuri (si può vivere senza beni essenziali?) e gestiti in condizione di monopolio assoluto (per un solo territorio vi è un solo acquedotto, un solo servizio rifiuti).

Migranti. Le stragi nel Mediterraneo e il cinismo di Alfano.

Giorno dopo giorno si sgrana, a ritmo sempre più intenso, il tragico rosario delle vittime del disordine mondiale e del proibizionismo europeo. Secondo l’Unhcr, ben 1889 sono le persone scomparse nel Mediterraneo negli ultimi sette mesi, 1600 delle quali negli ultimi tre.



micromega di Annamaria Rivera*
Un periodo tragico, segnato dall’escalation di caos, conflitti sanguinosi, violenze, massacri, persecuzioni contro minoranze – in Siria, Iraq, Libia, Sud Sudan, in paesi del Corno d’Africa come in altre regioni – sicché il 2014 rischia d’essere l’anno record per ecatombe di migranti forzati. Tra i quali crescente è il numero di bambini, donne, gestanti: famiglie intere che perlopiù cercano di sfuggire alla “terza guerra mondiale per episodi” (volendo citare Bergoglio), di cui l’Occidente, e con esso l’Europa, ha buona parte di responsabilità, dirette o indirette.
Imputare ai soli “trafficanti” la colpa delle stragi in mare è una delle strategie diversive con cui autorità ed élite politiche, italiane ed europee, col sostegno di molti media, cercano di occultare i propri misfatti. In realtà, come non ci stanchiamo di ribadire, qualsiasi sistema proibizionista è destinato a produrre e incrementare il traffico clandestino del bene interdetto: vale per le merci come per gli esseri umani. Dunque, l’esistenza di filiere criminali non è causa delle stragi di migranti e rifugiati, bensì epifenomeno del proibizionismo stesso.

Diritti Civili. Adozioni gay, una sentenza storica.

Intervista alle due mammeCon una decisione saggia e rigorosa il Tribunale per i minorenni di Roma ha concesso l’adozione di una bambina da parte di una donna convivente con la madre biologica.


di Stefano Rodotà, da Repubblica
Le ragioni di questa decisione sono indicate nitidamente nella sentenza, dove si sottolinea che «la legge italiana consente al convivente del genitore di un minore di adottare quest’ultimo a prescindere dall’orientamento sessuale dei conviventi. Una diversa interpretazione della norma sarebbe non solo contraria al dato letterale, alla ratio legis e ai principi costituzionali, ma anche ai diritti fondamentali garantiti dalla convenzione europea dei diritti dell’uomo». Si può ben dire che si tratta di una decisione storica, nella quale tuttavia non si può cogliere alcuna forzatura o “supplenza” giudiziaria.

Renzi, il carretto passava e quell’uomo gridava gelati…

Sarebbe stato definitivamente pagliaccio, con il che ricevere mille e mille chapeau di ammirazione, se in luogo dell’abituccio blu petrolio da Europa dell’est, si fosse presentato proprio lui vestito da gelataio, con bustina operaia sul crapone e paletta d’ordinanza. Sarebbe stato un buttarla in vacca in via estrema, senza mediazione possibile, lasciando credere che quel giocherello dell’Economist, per sadico che fosse, lo si superava a sinistra soffrendoci il giusto.

di Giornalista
Renzi, il carretto passava e quell’uomo gridava gelati…Invece così, il patimento è stato enorme per organizzare addirittura una rivincita di quelle malinconiche proporzioni, peraltro confermando quel che già si sapeva abbondantemente di Matteo Renzi, che il tipo è rissaiolo e muscolare, quell’attitudine infantile e provinciale che uno si porta appresso magari per tutta una vita, ma se poi diventi per un fantasmagorico caso del destino presidente del Consiglio del tuo Paese, è magari il caso di temperare con uno stile e una compostezza diverse.
Dario Di Vico sul Corriere si è chiesto come mai qualcuno dei suoi non abbia avuto fegato di fermarlo. Che nessuno gli abbia detto: “Guarda Matteo, è una pirlata e non fa nemmeno ridere”. È una domanda centrale, perché investe la predisposizione al confronto dell’uomo di Potere, la sua soglia di tollerabilità al confronto delle idee, la sua potenziale disposizione a incassare dei “no”. Insomma, la sua necessità di circondarsi di persone “alte” sotto questo punto di vista, persone che innervino le tue idee di continui fasci di luce trasversali, che nel pieno riconoscimento della tua enorme personalità abbiano a cuore la sintesi più virtuosa possibile, che sappiano mostrarsi indisponibili a “certe” mediazioni. Che abbiano sempre in tasca una gentile lettera di dimissioni dall’incarico, quando sia del tutto palese che lo scambio non è più tale.

CITTA' METROPOLITANA: TANTO ATTESA NASCE MALE, IN SORDINA, IN MODO ANTIDEMOCRATICO E SENZA DIBATTITO ALCUNO.

A Roma i membri del primo Consiglio metropolitano saranno eletti il 5 ottobre prossimo e le liste di candidati devono essere depositate entro il 15 settembre. 
 
osservatorelaziale.it Redazione
immagineRoma - "Non c'è informazione, non c'è regolamento, e l'accesso alla competizione elettorale è limitato anche a causa dei tempi stretti. Necessario che le forze democratiche si mobilitino per limitare, nel poco tempo che rimane, i danni di una riforma nata male - Dichiara Riccardo Magi, consigliere Capitolino Radicale eletto nella Lista civica Marino - La nascita delle città metropolitane e quindi anche della Città metropolitana di Roma Capitale, - prosegue Magi - è stata indicata per molti anni come un fatto indispensabile e per certi versi risolutivo: la svolta necessaria a individuare e riconoscere finalmente la dimensione territoriale e istituzionale più opportuna per il governo integrato delle grandi questioni strategiche e per lo sviluppo delle aree metropolitane. Eppure questo processo così atteso si sta svolgendo con modalità e in un contesto a dir poco preoccupanti.
A Roma i membri del primo Consiglio metropolitano saranno eletti il 5 ottobre prossimo e le liste di candidati devono essere depositate entro il 15 settembre.

Ambiente e Diritto alla vita. Terra dei Fuochi, centinaia di incendi al mese. Ma le istituzioni non ci sono.

Il territorio della cosiddetta terra dei fuochi è completamente fuori il controllo delle forze dell’ordine e di ogni istituzione preposta. È sufficiente consultare il portale www.laterradeifuochi.it o la sua pagina Facebook, utilizzata dai residenti, per trovarsi di fronte a un quadro apocalittico.

di Ideatore e responsabile di www.laterradeifuochi.it
I territori a nord di Napoli e a sud di Caserta sono tempestati da centinaia di incendi illegali di rifiuti speciali al mese. Decine le segnalazioni e testimonianze dei residenti. Richieste di intervento alle forze di polizia non evase. Vigili del Fuoco in carenza di organico non sempre tempestivi nel rispondere alle centinaia di chiamate soprattutto notturne. Denunce fatte da anni e depositate nelle Procure che non intervengono a dovere su ogni livello di responsabilità. Assenza di Intelligence nelle operazioni di contrasto finora messe in campo. Insomma, istituzioni come dilettanti allo sbaraglio. Dai magistrati ai prefetti fino agli amministratori locali (Regione e Comuni) e governativi. Questo il quadro drammatico della situazione a ben 8 mesi dal Decreto, e dopo che si sono spesi in prima persona ben 8 ministri della Repubblica degli ultimi 3 governi (Monti, Letta, Renzi), 2 primi ministri (Letta e Renzi) e ultimo tra tutti, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. 

Ambiente e Diritto alla via. Terra dei fuochi: riprendiamoci la nostra storia, basta bugie dallo Stato.

Antonio MarfellaIo, il 29 agosto del 2004, ero un “normale” medico dell’Istituto Tumori di Napoli. Cominciavo a farmi domande su perché il cancro aumentasse tanto nella mia Regione e soprattutto cominciavo a notare troppi giovani che, in modo del tutto innaturale, si ricoveravano presso il nostro Istituto.

di Medico dell'ambiente

Non avevo alcuna idea del fatto che una società complessa e apparentemente bene organizzata come lo Stato italiano avesse scelto di concedere alla industria tanta libertà di evasione fiscale e di smaltimento illegale e alla camorra di fare tranquillamente la parte di “legali” società di servizi per eseguire tale compito nella mia Terra, a partire all’incirca dalla data della mia laurea in Medicina, cioè dal 1980.
Ho sempre amato la mia Terra e la mia Storia, ma il mio professore di liceo, il Prof Lepre, autentico antesignano di Luciano De Crescenzo, convinse sia me che la mia famiglia che, seppure io fossi nato per fare il filosofo o lo storico, era meglio che seguissi qualche altro tipo di indirizzo di studio, per esempio Medicina, per evitare di trovarmi privo di un lavoro dignitosamente remunerato.
Mai avrei potuto neanche immaginare che, contemporaneamente alla mia Laurea, partiva in Italia e nella mia Regione quel sistema industriale/camorristico che consentiva, al di fuori di qualunque regola, di rimpinzare di rifiuti tossici e di roghi tossici la mia Terra, avvelenare la mia Acqua, inquinare la mia Aria più che in Pianura padana e distorcere il corretto uso del Fuoco per costruire impianti di maxi incenerimento tossici, ma indispensabili per nascondere un sistema industriale e civile cosi distorto e malato, usando la copertura della mala gestione pubblica dei rifiuti urbani!

Mafie & Poteri. Voto di scambio, Cassazione: “Più difficile da dimostrare”. Nuova legge non funziona.

Voto di scambio, Cassazione: “Più difficile da dimostrare”. Nuova legge non funzionaI giudici hanno disposto un nuovo processo di appello per Antonio Antinoro (ex Udc), accusato di aver stretto un accordo elettorale con un clan palermitano. La recente riformulazione del 416ter ha esteso l’ambito di applicazione, prevedendo oltre al denaro anche "altre utilità" come contropartita per il procacciamento di voti, ma ha pure concesso un favore all’imputato prevedendo espressamente che i voti vengano procurati con "modalità mafiose".

C’era la busta con 5.000 euro in cambio di 60 voti, c’erano i boss della potente cosca di Resuttana, alla periferia occidentale di Palermo, presenti all’incontro con il candidato che portava la busta, ma per la Cassazione, che ha applicato la nuova legge sul voto di scambio approvata sei mesi fa, tutto ciò non basta: per condannare Antonello Antinoro, medico fisiatra, enfant prodige di Cuffaro soprannominato “Mister Preferenze” per gli oltre 25 mila voti raccolti alle Regionali del 2008, dice la Suprema Corte, bisognava provare che Antinoro sapeva non solo di poter contare sulla forza di intimidazione della cosca, ma anche che i boss si fossero impegnati con lui ad adoperarla : “Ai sensi del nuovo articolo 416 ter c. p. – scrive il relatore Orlando Villoni nella sentenza 36382 depositata nei giorni scorsi, con cui ha rinviato alla Corte di appello per un nuovo giudizio la posizione di Antinoro, condannato a sei anni per voto di scambio mafioso – le modalità di procacciamento dei voti debbono costituire oggetto del patto di scambio politico-mafioso, in funzione dell’esigenza che il candidato possa contare sul concreto dispiegamento del potere di intimidazione proprio del sodalizio mafioso e che quest’ultimo si impegni a farvi ricorso, ove necessario”. Avevano ragione i grillini e avevamo ragione noi del Fatto, dunque: a salvare Antinoro è stata l’introduzione della modalità di procacciamento del voto “prevista dal 416 ter”, come spiega la sentenza della Cassazione sostenendo che “è stato sicuramente introdotto un nuovo elemento costitutivo nella fattispecie incriminatrice, tale da rendere, per confronto con la pre-vigente versione, penalmente irrilevanti condotte pregresse consistenti in pattuizioni politico-mafiose che non abbiano espressamente contemplato tali concrete modalità di procacciamento dei voti; quale logica conseguenza, deve esservi stata, ai fini della punibilità, piena rappresentazione e volizione da parte dell’imputato di avere concluso uno scambio politico-elettorale implicante l’impiego da parte del sodalizio mafioso della sua forza di intimidazione e costrizione della volontà degli elettori”.

Europa: per una ripresa fondata sul lavoro.

Fabio MarcelliSempre più chiaro che le scelte fatte dall’Europa, e sulla sua scia, dai vari governi nazionali, vanno in direzione diametralmente opposta a quella che sarebbe necessario ed urgente imboccare per dare una prospettiva all’economia e alla società.


Dai banchieri della Bce, unanimi fra di loro, da Draghi ai tedeschi, con qualche secondaria sfumatura di dissenso fra di loro, presto evaporata, ai governi nazionali, alle varie associazioni imprenditoriali, alle lobby iperpresenti a Bruxelles, da quelle della finanza a quelle delle multinazionali, si continua a strillare un medesimo inefficace anzi dannoso mantra: quello delle cosiddette riforme volte ad imporre la cosiddetta flessibilità. Tradotto in soldoni, questo slogan stucchevole significa una sola cosa: i costi della crisi li paghino i lavoratori e le lavoratrici. Attraverso ulteriori processi di precarizzazione e di sottrazione dei residui diritti e attraverso ulteriori compressioni della quota di reddito, già in fortissimo calo da molti anni a questa parte, che spetta al lavoro.
Si tratta di una ricetta da un lato iniqua e costituzionalmente illecita, dall’altro fallimentare anche dal punto di vista economico.

sabato 30 agosto 2014

Guerre nel Mondo. Ucraina, Ue verso nuove sanzioni a Mosca. Lituania: ''Russia è in guerra con l'Europa''.

L'Unione Europea varerà nuove sanzioni contro la Russia, accusata di aver inviato truppe per combattere al fianco dei separatisti filorussi.

adnkronos.com

<p>(Xinhua) </p>

A preannunciarlo è stato il presidente ucraino Petro Poroshenko, dopo un incontro a Bruxelles con il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso, prima dell'inizio del vertice straordinario Ue sulle nomine che discuterà anche della crisi in Ucraina. "Non ho dubbi che oggi i leader adotteranno una decisione per dare alla Commissione europea l'incarico di preparare una decisione specifica sulle sanzioni - ha detto - Se l'attueranno o meno, dipenderà da quanto velocemente saremo in grado di dimostrare progressi nella de-escalation" della crisi in Europa.
BARROSO - A Bruxelles c'è grande preoccupazione per l'evolversi della crisi ucraina. Una situazione drammatica che, se continua l'escalation, rischia di arrivare ad "un punto di non ritorno", ha detto Barroso. "Credo che non sia troppo tardi per trovare una soluzione politica. Dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per impedire un'escalation, il che sicuramente sarà svantaggioso per gli interessi, prima di tutto dell'Ucraina, ma certamente anche di Russia e Unione Europea", ha detto il presidente della commissione europea, dopo l'incontro con Poroshenko.

Mafia in Italia. Riina, il racconto del ‘pizzo’ di Berlusconi: “Ci dava 250 milioni ogni 6 mesi”.

Riina, il racconto del ‘pizzo’ di Berlusconi: “Ci dava 250 milioni ogni 6 mesi”Lo scorso 22 agosto, nell’ora d’aria nel carcere di Opera, il boss spiegava al co-detenuto Alberto Lorusso la sua verità sul rapporto tra l’ex presidente del Consiglio e Cosa Nostra fin dagli anni 80: il pagamento di milioni di lire a fronte di un patto per ottenere reciproci e futuri vantaggi. Conversazioni depositate agli atti del processo per la trattativa Stato-mafia.

Berlusconi? “…si è ritrovato con queste cose là sotto, è venuto, ha mandato là sotto a uno, si è messo d’accordo, ha mandato i soldi a colpo, a colpo, ci siamo accordati con i soldi e a colpo li ho incassati’’. Quanti soldi? “A noialtri ci dava 250 milioni ogni sei mesi”. Parola di Totò Riina, che il 22 agosto dello scorso anno nell’ora d’aria nel carcere di Opera smette di parlare di Berlusconi in termini politici, generici o rancorosi (“È un buffone’’) e racconta al co-detenuto Alberto Lorusso la sua verità sul rapporto tra l’ex presidente del Consiglio e Cosa Nostra fin dagli anni 80, ormai consacrato in una sentenza della Cassazione: il pagamento di un “pizzo” milionario a fronte di un patto per ottenere reciproci e futuri vantaggi. La conversazione depositata agli atti del processo per la trattativa Stato-mafia, parte dalla sorte giudiziaria di Berlusconi, in bilico in quei giorni di agosto dell’anno scorso, e il discorso cade subito sulle somme versate dall’imprenditore milanese ai boss palermitani e sulle analoghe richieste provenienti dai catanesi.
Era la fine degli anni 80, e partendo dalle rivelazioni di un testimone oculare, Salvatore Cancemi, i giudici hanno accertato che dal 1989 era Pietro Di Napoli, uomo d’onore della famiglia di Malaspina, a ricevere da Dell’Utri le somme di denaro per poi “girarle” a Raffaele Ganci, reggente del mandamento della Noce (cui fa capo la famiglia di Malaspina), e infine al destinatario ultimo delle somme, Totò Riina. Che il 22 agosto dell’anno scorso rivela a Lorusso: “I catanesi dicono, ma vedi di… – dice il capo dei capi –. Non ha le Stande, gli ho detto, da noi qui ha pagato. Così, così li ho messi sotto, gli hanno dato fuoco alla Standa. Minchia, aveva tutte le Stande della Sicilia, tutte le Stande erano di lui. Gli ho detto: bruciagli la Standa. A noialtri ci dava 250 milioni ogni sei mesi, 250 milioni ogni sei mesi’’.

Ue, Van Rompuy: “Mogherini è Lady Pesc, Tusk presidente del Consiglio”.

L'annuncio delle nomine su Twitter. La ministra degli esteri italiana ottiene la carica di Alto rappresentante, mentre il premier polacco sarà alla guida del Consiglio. Napolitano: "Importante riconoscimento per il Paese".
 
Ue, Van Rompuy: “Mogherini è Lady Pesc, Tusk presidente del Consiglio”C’è voluto più di un mese per convincere l’Europa: una lunga trattativa tra i capi di Stato e qualche assicurazione. Poi la nomina: l’Italia, ovvero Federica Mogherini, ottiene la carica di Alto rappresentante per la politica estera (che diventa anche vice presidente della Commissione europea) e si insedierà dal primo novembre. Mentre Donald Tusk sarà presidente del Consiglio europeo. Prendono il posto di Catherine Ashton e di Herman Van Rompuy. “Auguri e buon lavoro”, scrive Matteo Renzi su Twitter. Si unisce anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “L’Italia ha ottenuto un importante riconoscimento e, soprattutto, ha dato un positivo contributo alla soluzione del problema dei nuovi incarichi di vertice dell’Unione Europea. E’ stata infatti apprezzata la indicazione, da parte del governo italiano, di una candidatura femminile”. Una nomina, quella italiana, che si trascina tormentata da settimane. Prima le voci che volevano Massimo D’Alema o Enrico Letta come persone “più gradite” ai vertici europei, poi le accuse per il ministro degli esteri Mogherini di essere troppo filorussa e quindi poco gradita ai Paesi dell’Europa dell’est. Ma il presidente del Consiglio non ha voluto fare passi indietro: un nome e uno soltanto quello presentato ai colleghi dell’Ue. Senza alternative, correndo il rischio di essere sconfessato subito dopo l’inizio del semestre europeo a presidenza italiana.

L'Ecuador chiude metà delle sue basi militari

http://contropiano.org

L&#039;Ecuador chiude metà delle sue basi militari
L’Ecuador smantellerà circa la metà delle sue basi militari per trasformarle in parchi, progetti immobiliari, ospedali, aree turistiche e scuole: è quanto prevede un processo di riforma e modernizzazione che coinvolge le Forze armate deciso dal governo di Quito.
Più in dettaglio, il ministro della Difesa María Fernanda Espinosa, ha annunciato che 264 installazioni militari – delle 561 presenti sul territorio nazionale – saranno chiuse. Di pari passo si procederà all’accorpamento di diverse unità per ridurre le spese e l'occupazione di territorio.
Sarà la compagnia Inmobiliar, incaricata dei lavori per la pubblica amministrazione, a stabilire che destinazione d’uso avranno le vecchie basi in base alle necessità. Si sa già che a subire una radicale trasformazione sarà, fra le altre, la base di Eplicachima, nel quadrante nord della capitale, dove sarà costruito un edificio che ospiterà la nuova sede dell’esecutivo e alcuni ministeri.

Solidoodle 3D Printer in Action

Eventi Nord di Roma. FREGENE, FESTIVAL EDITORIA: OGGI DAMILANO E MOCCIA, DOMANI QUILICI E SGRENA.

Per i più piccoli alle 16.30 “Letture animate” in collaborazione con La Biblioteca dei Piccoli, mentre alle 19.30 e alle 21.00 il Teatro dei Burattini con BurattiniViaggianti. 
osservatorelaziale.it Redazione
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Fregene (RM) - Saranno il giornalista Marco Damilano e lo scrittore Federico Moccia ad animare la giornata odierna di “Libri all’aria”, il Festival del Libro e dell’Editoria che si svolge nella pineta monumentale di Fregene e che fa parte della rassegna culturale estiva del Comune di Fiumicino, “Metropolitana”.
Il primo, alle 18.30, presenterà il libro “Chi ha sbagliato" Per i più piccoli alle 16.30 “Letture animate” in collaborazione con La Biblioteca dei Piccoli, mentre alle 19.30 e alle 21.00 il Teatro dei Burattini con BurattiniViaggianti. o più forte” (ed. Laterza), il secondo, alle 21.30 parlerà invece dell’opera “Sei tu” (ed. Mondadori). Gli incontri saranno moderati, rispettivamente dai giornalisti de L’Unità Natalia Lombardo e Stefano Miliani.

Guerre nel Mondo. Isis: le responsabilità degli Stati Uniti nel caos mediorientale.

IraqLa nuova chiamata alle armi contro l’Isis segna il culmine di una spasmodica ricerca del nemico che ha contrassegnato gli sforzi dell’Occidente a partire dall’attentato alle Torri Gemelle e anche prima.
 

L’Isis costituisce indubbiamente di una minaccia per la pace, la sicurezza internazionale e i diritti umani. Ma una risposta efficace deve prendere in considerazione le sue cause e identificare i sostegni di cui esso ha goduto e continua a godere. Fra le prime, la distruzione dello Stato iracheno e la susseguente emarginazione dei sunniti da parte del governo settario di Al Maliki. Quanto ai secondi, non sono convinto che ci sia un lucido disegno dietro il sostegno  al peggiore fondamentalismo islamico che si rende oggi responsabile di violazioni di massa dei diritti umani in tutta l’area medio-orientale. Ma si tratta di un punto che andrebbe approfondito, anche con una commissione d’inchiesta, sia a livello statunitense che internazionale.